mercoledì 4 luglio 2007

Capitolo III

AURORA CANTINARI

Aurora Cantinari era sola.
Una donna dura, algida, intrattabile, qualcuno l’aveva definita anaffettiva.
Guardava fuori dalla finestra della villa, guardava la quercia, possente e immobile.
Un insieme di dispiacere e fastidio avevano preso il sopravvento sulla sua calma; non riusciva, per quanto si sforzasse, a lasciarsi attraversare dal dolore, come la luce attraversa un foglio bianco, si sentiva inquieta, eppure possente e immobile. Nella sua testa si avvicendavano pensieri alla ricerca di una soluzione della “questione Sofia”, come l’aveva definita, nessuno scandalo, tutto doveva essere sbrigato in maniera indolore, un taglio chirurgico a questa faccenda. La piccola doveva tornare a casa, ai responsabili avrebbe pensato poi. Aurora non tollerava di non avere il controllo di tutto quanto la riguardasse e la “questione Sofia” era irrimediabilmente affar suo.

“Aurora sei ancora qui?”
Giorgio la guardava impietosito, quella sua figlia gli appariva lontana, irraggiungibile, un legame senza affetto li univa, ineludibile figliolanza, vicinanza impossibile.
“Si papà, sono qui”.
Una nuvola di fumo si levò dalla sua bocca.
“Come stai Aurora?”
Aurora spalancò gli occhi voltandosi lentamente verso il padre, stupita, come se quella domanda volesse insinuarsi fra le pietre della sua emotività, scalare la fortezza della sua solitudine, minare l’alta diga, costruita negli anni, che arginava un bacino ormai asciutto.
Nessuna risposta si levò dalla sua bocca, solo un pesante silenzio;
un po’ per durezza, un po’ per stupidità, Aurora non si chiedeva mai come stesse, probabilmente non l’aveva mai saputo, si limitava ad attraversare la vita.
-“Nessuna notizia di Sofia, ancora nulla, come possono pensare di farla franca? Ingenui…Hai chiamato l’Onorevole Santojanni?”
-“No”.
-“Passami il telefono, me la sbrigo da me”.
Aurora compose il numero dell’Onorevole e con la consueta calma, parlò del rapimento di Sofia, non disse nulla di più di quello che era effettivamente accaduto: Sofia era stata rapita mentre era in giardino, in un momento di distrazione della governante, la quale, evidentemente era stata licenziata in tronco.
-“Lei capirà, Onorevole, che la questione necessita della massima discrezione, nell’interesse della piccola, ovviamente, e nell’interesse della famiglia”.
-“Non si preoccupi signora, troveremo la piccola e senza il minimo clamore”.
-“Grazie Onorevole, sapevo di poter contare sulla sua collaborazione”.

Aurora aspirò una lunga boccata di fumo, indispettita, le cose dovevano tornare al loro posto.
Passarono circa tre ore dalla telefonata all’Onorevole, ore che Aurora passò guardando la quercia, quasi in attesa, confuse sensazioni si alternavano nel suo animo, la stizza lentamente lasciava il posto ad un sentimento, un sentimento vero, che non era sicura di poter provare, Aurora era preoccupata, ora non più soltanto di uno scandalo, ma sentiva a poco a poco un’inquietudine crescente per le condizioni della bambina, la piccola Sofia doveva essere spaventata, probabilmente piangeva. Queste immagini scavavano solchi nel suo animo, si insinuavano fra le pietre della sua emotività, un’emotività sopita eppure vivida, Aurora si stava scoprendo madre, forse per la prima volta, le sembrava di partorire quella creatura di nuovo; non era mai stata confusa, proprio in quanto non aveva coscienza di sé, non sapeva di avere, come ogni essere umano, la possibilità di amare qualcuno, la sua bambina soffriva, piangeva, gridava, forse era stata picchiata, sicuramente maltrattata. Un moto di rabbia e dolore affiorava dal suo stomaco, pesante come un sasso, sonoro come una deflagrazione.
-“Aurora sei sempre lì?”
Bastò il suono della voce di Giorgio a farla rinsavire da questi pensieri: il suo volto tornò di gesso, ancora fumo pesante dalla sua bocca, ancora un lungo e pesante silenzio.
Le pietre sono dure da scavare.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Aurora è tra noi.

Bravo Ale.

Tocca a Dariom, che a quanto so è già all'opera.

;)

G

gian. ha detto...

La madre di Sofia è tornata.

La vicenda si infittisce..

Bravo!

Buon lavoro, Dariù!

Pikolo ha detto...

Dario ha finito!
spero che il testo sia accolto con la massima clemenza e che soprattutto possiate capirci qualcosa.
L'introduzione della signorina Aurora mi piace molto. Non vedo l'ora di vedere come continua il quarto.
Bravo Alessio!

Lajey ha detto...

Mi piace la caratterizzazione di Aurora, bravo Alessio! Vediamo come evolve..

Allora abbiamo deciso che sono due giri ad autore?

Pikolo ha detto...

per me va benissimo!
ma ora a chi tocca? a Gabriele?

però credo che posterà il mio quarto capitolo non prima di domani.
sono curioso di sapere se a vopi è piaciuto e come continuerà!
era da anni che nn scrivevo e avevo tanta paura!